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Un Mondo più Semplice
tratto dal libro " Pensieri e Poesie da uno Sconosciuto " di Fabio Barzagli, edizioni Scatole Parlanti anno 2022



Quando sono nato (1974) ancora il mondo era piuttosto semplice, ti venivano messi davanti tre o quattro scopi e tu potevi scegliere: potevi fare la scelta più scontata, quella più atipica.. o addirittura quella più ribelle.

Oggi, paradossalmente, ci sono infinite possibilità di scelta, nessuno ti dice più niente, o ti vincola, o riduce il campo di scelta, e la cosa buffa è che se tra tre o quattro cose si può scegliere.. tra infinite cose forse non si può.

Mi viene in mente la scena finale del film La leggenda del Pianista sull'Oceano che spiega in poesia queste cose.
Questo il dialogo tra il pianista, che decide di trascorrere tutta la vita sulla nave e non scendere mai a terra, ed il suo amico Max:


" Tu pensa ad un pianoforte Max. I tasti iniziano. I tasti finiscono.
Tu lo sai che sono 88 e su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito, e dentro quegli 88 tasti la musica che puoi fare è infinita.
Questo a me piace. In questo posso vivere.

Ma se io salgo su quella scaletta (si riferisce a quando era sulla scaletta della nave e stava per scendere ma ha visto New York ed è tornato indietro..) e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai, e questa è la verità, che non finiscono mai..
Quella tastiera è infinita.

Ma se quella tastiera è infinita allora su quella tastiera non c'è musica che puoi suonare. E sei seduto sul seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio.

Cristo, ma le vedevi le strade? Anche soltanto le strade, ce n'erano a migliaia!
Ma dimmelo, come fate voialtri laggiù a sceglierne una. A scegliere una donna. Una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare, un modo di morire.
Tutto quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce, e quanto ce n'è. Non avete mai paura, voi, di finire in mille pezzi solo a pensarla quell'enormità, solo a pensarla? A viverla...

Io ci sono nato su questa nave.
E vedi, anche qui il mondo passava, ma non più di duemila persone per volta. E di desideri ce n'erano, ma non più di quelli che ci potevano stare su una nave, tra una prua e una poppa.

Io ho imparato a vivere in questo modo. La Terra... è una nave troppo grande per me. Non scenderò dalla nave. "





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