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(di Povia, secondo a Sanremo 2009, commento di Paternita.info)
Una canzone che parla del viaggio nel passato compiuto da Luca, un ragazzo coraggioso
che non riusciva a trovare se stesso. Una storia di un bambino schiacciato
tra il vuoto di un padre indeciso ed assente
(*)
e le convinzioni ed ossessioni
quotidiane di una madre troppo presente. Un viaggio che passa attraverso il divorzio,
gelosie e manipolazioni materne, la crescente incertezza identitaria e sessuale,
la vergogna, la solitudine, l'illusione.
Alla fine del viaggio Luca diventa un uomo, e guarda indietro trovando la forza del perdono,
verso il padre, e verso la madre alla quale dice "ti voglio bene"
ma "adesso sono padre e sono innamorato dell'unica donna che io abbia mai amato."
Un'opera che mette a nudo molte ipocrisie ed ideologie delle passate società
per guardare al futuro con coraggio e speranza ma anche con disincanto
e consapevolezza di ciò che è la vita e la famiglia, di cosa significa essere
e diventare uomini oggi, uomini nuovi e più sensibili di quelli del passato,
ma non per questo meno uomini.
(*) padre al quale vengono riconosciute le colpe della sua assenza,
ma che anche viene visto non più come cinico e spietato carnefice
ma piuttosto come un semplice essere umano a sua volta figlio della devastante
cultura e società "senza padri", tant'è che anche lui finisce vittima,
subisce una separazione, diventa alcolizzato e non godrà mai della gioia della paternità.
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