La comunità come spazio a misura d'uomo.
verità di fondo, da non dimenticare mai.
__________________________________________________________________________________________________________


Forse dopo averci trascorso l'infanzia, e dopo essere passati per il caos della giungla, il tuo desiderio ti riporta li, a cercare di ricreare adesso da adulto (ora tocca a te) ciò che di bello hai visto ericevuto da piccolo.

Allora mi viene in mente la parola comunità. Comunità come opposto di globalizzazione o industria. Vorrei essere il pescatore del villaggio, e magari anche uno dei musicisti, e poi vorrei avere una donna da amare, custodire e proteggere nella mia capanna, figli a cui insegnare la pesca e la vita dei boschi, e un giorno vorrei anche ambire ad essere uno dei capi, magari uno degli strateghi. La vedo così, estremamente semplice, ma serena, e in qualche modo sento che questo non è poi così lontano o irrealizzabile se lo voglio. Ho avuto esperienza di comunità da giovane ed è stato bello. Nelle comunità ognuno è qualcuno, perché ha un ruolo, è utile, da e riceve, ognuno serve, ognuno è servito, ognuno ascolta, ognuno parla, da, accoglie.

Nel mondo delle multinazionali e del consumismo invece mi sento solo un numero, mi sento intercambiabile e sterile, uguale a mille altri, sono incasellato in un maledetto Curriculum Vitae che in 150 parole parla di me in modo asettico e definito come di altre 10.000 persone che sono addestrate per fare le mie stesse identiche cose. E' disumano, quello li non sono io, quello è il mio vuoto, e poi torno nel mio grattacielo di 100 piani dove sono una finestrella tra le finestrelle tutte uguali.

La globalizzazione, la società unica, la società di massa, dove positivo e negativo non si completano, ma si annullano.

Chi sono io? Si domanda l'uomo omologato


L'uomo della comunità, del villaggio invece sa bene chi è: è colui che pesca e porta il pesce al villaggio, ad esempio, che sa tener in mano una canna e sa insegnare a farlo, che sa come si muove un pesce e ne conosce la furbizia, e sa anche di essere molto diverso da suo fratello, che fa il cacciatore, e più che ambire ad essere come lui, è felice della sua diversità e lo rispetta profondamente.




__________________________________________________________________________________________________________